FREE    ”Bambola  !!!

 

                               Bambole da Gioco

               

Sono le bambole dedicate alle bambine ed alle loro prime attività ludiche.

 In queste cloth dolls la cura dell’anatomia e la ricerca del realismo sono ridotte all’essenziale: la loro unica funzione è far divertire i bambini.                                              

Ecco un florilegio di quattro bambole via via più sofisticate per diversi momenti dell’infanzia: la Bambola di Base e la Bambola Waldorf, accomunate dalla semplicità della forma e dall’appartenenza alla tradizione popolare, la Rag Doll e la bambola Vintage, altri due classici, adatte a bimbe più grandicelle hanno in comune la tridimensionalità nella sua forma più elementare.

                                             La bambola di base -

E’ una bambola bidimensionale, quasi piatta, per niente sofisticata o plastica, il viso è flat cioè privo di scultura ad ago: una silhouette. Ha corpo di tessuto naturale, lineamenti elementari ricamati o disegnati, capelli di lana e look etnico o country. Eccelle nell’abbigliamento, per vestirla si usa per lo più cotonina americana a righe, quadrettini, pois. Belli ed elaborati i vestitini ricavati da vecchie camicie da uomo in flanella o cotone, mantovane, stoffa per tendine e cuscinetti ed impreziositi con merletti e ricami fatti a mano, bottoncini gioiello, applicazioni in miniatura ed ogni sorta di passamaneria e rifinitura artigianale che l’età del piccolo proprietario consenta. Di solito la femmina indossa mutandoni, camicione, grembiule, il maschio, camicia e salopette, ambedue ridondanti di ricci ed impunture decorative, le calze sono vistose, scarpe e cappellini sono dei gioielli, a volte questi vestitini sono così costosi e laboriosi che non vanno bene per un beginner.  Una cultrice del genere è Edith Flack Ackley (EFA). Chi ama il patchwork può spiluccare nella linea Tilda.

La bambola di stoffa più essenziale del mondo è la Pigotta, un vanto italiano scelto dall’Unicef per le sue campagne di sensibilizzazione. Il cartamodello è free wear e chiunque può trovarlo on line e sul tema possono essere eseguite molte variazioni come la “Topsy Turvy” ma non fatevi illusioni: il lavoro può rivelarsi più impegnativo di quanto sembri.

    
La  Bambola Waldorf (o Steineriana)

 

Prende il nome dall’omonima scuola ungherese fondata da R. Steiner su principi pedagogici assolutamente rispettosi dei diritti dell’infanzia. E’ una bambola minimalista, con lineamenti appena accennati, inespressivi, dalla semplicità assoluta studiata apposta per non suggerire al bambino alcuna emozione e stimolare così l’immenso potenziale del suo immaginario. La tradizione vuole che la bambola Waldorf sia costruita con materiali interamente naturali (perchè anche l'odore è importante) e lavabili,  come la bambagia di lana e la maglina di cotone naturale (organic cotton), in commercio si trovano degli ottimi kit  fai da te con istruzioni dettagliate: insomma è la bambola perfettissima (e perciò inflazionata).

 La bambola Waldorf per tradizione ha corpo piatto ma testa tridimensionale, perciò rispetto alla bambola di base rappresenta un passo in avanti verso il soft modeling. La testa della bambola Waldorf è la parte più impegnativa di tutto il lavoro nonchè l’elemento caratterizzante senza il quale questa icona del dollmaking sarebbe un qualunque bambolotto di pezza. Una testa a regola d’arte richiede destrezza manuale ed alcuni materiali tipici piuttosto costosi o insoliti come la garza tubolare, perciò ho adottato per questa soft doll un metodo semplificato per la testa (metodo di mia nonna che usava uno straccio di lana, lei iseriva il corpo in un sacchetto colorato). In foto, senza trucco e senza inganno, il vero frutto del mio lavoro, ho usato materiale riciclato per motivi non soltanto etico-estetici: a casa di solito si fa così, inutile proporre materiali improbabili.

E’ conosciuta anche col nome di bambola Steineriana, in onore di Rudolf  Steiner, il teosofo ungherese che voleva educare i giovani spiriti alla libertà. Un'ispirazione? Kathe Kruse!

 La Rag Doll(o Patch doll) -

Ecco un bambolotto stile My Doll, My Child, Cabbadge Patch Kids, Maggie Raggie ecc. Ha cinque giunture snodate costruite con l’apposito set rimpiazzabile con vari marchingegni, corpo alla Teddy Bear, testa a palla da baseball oppure a 4/4, alla Dinky Babies. Anche i capelli si possono fabbricare con diverse tecniche, indossa vestiti da maschio o da femmina. Non è una Rag qualunque: è “la Rag” per antonomasia!

 

La Bambola vintage -

Un altro classico fra le stuffed dolls, dal design lineare, il viso aggraziato incorniciato da boccoli anni ’40 ed ingentilito da una leggera scultura ad ago, semplice ed infantile nel vestitino sobrio ed ordinato completato dall’immancabile mutandina castigata che banna un pube intonso, ricorda una bambola d'epoca Furga. Fra le grandi del genere vintage sono Kezi Matthews e Martha Holcombe. Quelle di Polly Nassim in abito elisabettiano sono d'interesse artistico.

 Avrei dovuto concludere il discorso sulle bambole da gioco con un quinta categoria: le baby doll, ovvero i bebè, ma quando una bambola ha un'identità forte ed un'anatomia ben definita è mia opnione che vada annoverata fra le "art doll"... di cui alla prossima pagina.

 

                                                                   BAMBOLE ARTISTICHE

 

 

 Il tentativo di conferire connotati umani aderenti alla realtà alle bambola di pezza non appartiene alla tradizione del “cloth doll making” inteso come hobby o craftwork (artigianato), i dettagli della cloth doll di regola sono ridotti all'esenziale mentre il realismo è appannaggio della “soft sculpture”, perfezionata da Lisa Lichtenfels e riservata ad artisti professionisti come Robin Foley, che ricostruiscono l’essere vivente partendo dallo scheletro per completarlo con un moulage di pelle di collant, senza alcun cartamodello ed è perciò proibitiva per chi non ha al suo attivo studi approfonditi di anatomia e belle arti.

 Quella terra di mezzo fra la bambola balocco e la scultura morbida intesa come arte tessile che purtuttavia riveste un suo dignitoso interesse sperimentale quale opera creativa ed articolo da design ed ha illustri rappresentanti come Gloria Winer, Pam Grose, Suzette Rugolo, Sandra Blake, Arley Berryhill ecc. ecc. ecc…. è per l’appunto ciò che io definisco “figura immobile”.

 Ecco a voi alcune artistic dolls! 

 

 Bambola composta o bambola puzzle

     

 

E’ una bambola robusta, maneggevole, posturabile, adatta al gioco ma dalla struttura così poco lineare da guadagnarsi dignità di art doll: è la Superdolfie delle cloth dolls!

 Un sistema per snodare gli arti ad una bambola di pezza sta nel sezionarla in tante componenti che vengono poi agganciate insieme con ago e filo. Questa bambola  risulta articolata anche grazie al sistema BJD (Ball Joints Doll) ovvero in virtù dell’inserimento di palline nelle giunture.

 Peculiarità di questo mio progetto: ho fatto in modo che gli arti una volta montati al loro posto cadano leggermente ottusi, obliqui, questo affinchè l’arto non si pieghi in maniera innaturale.

 Una struttura di tela così concepita alla fine risulterà piena di cuciture, mollezze e snodi, può piacere anche così com’è, altrimenti si può foderare con la “pelle” e cioè con un rivestimento aderente in jersey.

 Quella in foto l’ho chiamata Lola, come la ninfetta di Nabokov.

   

Bambola con l’armatura

 Un’altra via di mezzo fra la classica bambola da gioco e la bambola intesa come ricerca estetica  è la bambola con l’armatura.

 Questa cloth doll assume e mantiene infinite posizioni plastiche grazie all’inserimento al suo interno di un' armatura, ossia uno scheletro di filo metallico simile a quello che si usa per sculture in ceramica e masse modellabili.

 Si può così costruire con la pezza una bambola fashion modellata dettagliatamente con l’ago, che possa indossare abiti eleganti e piaccia anche ai maschi grandicelli: una Enchanted Doll!!

 La bambola in oggetto è anatomicamente corretta: correggere anatomicamente una bambola vuol dire dotarla di un abbozzo di parti intime. La correzione anatomica in una soft doll non deve impressionare negativamente (la stoffa non si presta alla produzione di articoli da sexy shop) ed anzi rappresenta un valore aggiunto. Di solito anche bambole che hanno dettagli molto curati, come unghie orecchie ecc, non hanno alcun accenno alla femminilità, la negazione totale per me non è bella, la figura sembra mutilata. 

 Un'altra caratteristica strutturale: ho accentuato la piega dei glutei: questo nelle mie intenzioni non serve tanto a conferire femminilità alla forma quanto a dare l’agio necessario affinchè la bambola possa assumere e mantenere la posizione seduta: è piuttosto difficile riuscire a far sedere una bambola di pezza col telaio!

 Infine ho inserito nella testa 4/4 un gherone sottogola per ingentilire il viso  che nelle bambole di tipo americano è sempre "humorous" (spiritoso, grottesco)  per loro peculiarità.

 Costumizzare una bambola manichino è lo scopo per cui viene fabbricata,  le si addice un look sontuoso e fiabesco: ne ho fatto una Damina stile ‘700 veneziano. Molte artiste del dollmaking cuciono busti e altri capi di abbigliamento direttamente sul body, magari sostituendolo in tutto o in parte col corpetto, non è il mio genere perché sposta l’oggetto della creatività dalla bambola (cloth doll making) al vestito (doll cloth making).

 

      

 

 

 Birthing Doll  

     

 

Questo pacchetto comprende una bambola basic con l’armatura che, con una variazione sul tema, si trasforma in birthing doll, più una baby doll.

 A questa cloth doll ho enfatizzato le rotondità tipiche di un body maturo correggendo un cartamodello lineare con dei tagli a jabot e creando così un’ondulazione in corrispondenza del seno e dei glutei.

 Una variazione sul tema ovvero la “birthing doll”- La famigerata, eccentrica, scabrosa Birthing doll è l’ultima frontiera del dollmaking ed ha gia suscitato un vespaio di polemiche. Nata come bambola istruttiva per l'infanzia è stata da subito considerata un oggetto stravagante per amanti del kitsch.                             

 Ogni bambolaia è affascinata dal tema della maternità che prima o poi tenta di raffigurare a suo modo. Lascio a voi la briga di decidere se questa soft doll rappresenti uno strumento didattico piuttosto che una caduta di gusto in verticale, a me interessano solo la tecnica ed il design.

 Il bebè - le miniature sono la grande sfida di chi fabbrica cloth dolls e teddy bears, eccone una. La testa è dotata di cavità orale così il piccolo può simulare la poppata, la bocca aperta con tanto di lingua è un piccolo origami di pezza.

 

Fixed figure

      

  Ecco una figura fissa avente scopo puramente ornamentale: non è un giocattolo ma una morbida statuina, un soprammobile. Si tratta di una baby doll ispirata a metà strada fra i BeBe Babies e le bambole di Tazuko Hayano: la stoffa rinasce a nuova vita sottoforma di un bimbo dalle sembianze fedeli alla realtà, destinata nelle mie intenzioni a rimanere immobile nell’atteggiamento prescelto e che sia solo bella da guardare: una cloth-reborn!  Ho costruito per lui diversi accessori, l'innovazione questa volta sta nella tecnica di costruzione dei glutei studiata per eliminare quelle antipatiche grinze....

  

 Bambola siamese

 Questa volta nell’esplorare il processo di costruzione della forma tridimensionale ho avuto un approccio con la creatività a metà fra il reale e l’immaginario, ed ho concepito e proposto una vecchia strega pacioccona dalle proporzioni fantastiche. Per fare questo ho osservato non solo l’anatomia della terza età ma anche quella di creature brutte ma simpatiche, come la rana, il gufo, lo scimpanzè.

 Poi ho copiato dalle dollmakers giapponesi la consuetudine di attaccare il collo della bambola al capo anzichè al body, dalla DoKu in particolare (salvo altri) ho preso l’idea di dividere il corpo verticalmente in due metà speculari da unire assieme cucendole a mano perché, a pensarci bene, è questo il sistema che più fedelmente riproduce la simmetria fra i lati destro e sinistro del nostro corpo. L’ho chiamata bambola Siamese appunto perché il body ha due componenti strutturali diametralmente opposte.

 Ho costruito due bodies opzionali, uno androgino (in foto), l’altro cadente. Il secondo raffigura un corpo anziano con seno prolassato sull’addome pingue e schiena curva, ma il primo era più facile da customizzare e particolarmente congeniale ad una figura destinata ad assumere una posa statica com’è nelle mie intenzioni.

 Ho anche previsto due opzioni per gli occhi un po' più complicate e poi un opzione per il viso: viso da “vecchietta” o viso  da “strega”, più coreografico ma meno realistico.

 

      

 Questo progetto è diviso in due parti: la prima è dedicata alla bambola vera e propria e la seconda alla sua vestizione. Ho dato alla vecchia l’identità di un personaggio famoso: la Befana! per questo l’abito riveste un ruolo fondamentale fin quasi a ridurre la bambola ad un mini manichino come pure molta attenzione ho dedicato ai dettagli: le mani con le unghie, gli occhi veri con le ciglia, ma anche toppe e rammendi.

    

  

 Bambola a trapunto

 Questo modello di cloth doll è diverso dagli altri perché il lavoro di needle modeling, fatti salvi alcuni particolari manufatti, è ricamato a quilting di trapunto con una comune macchina da cucire (va bene anche non dotata della apposita funzione per quilt) e poi farcito a mano secondo un metodo ispiratomi dai Melinda Paterson’s doll patterns e che non presuppone la conoscenza di tale tecnica di ricamo.                             

 Altre peculiarità di questo feroce pupazzo-guerriero dal tratto mezzo realistico e mezzo manga:  i capelli sono applicati con il sistema del microrooting; se bilanciata bene può stare in piedi senza supporto alcuno.

   

 

Questi sono alcuni dei miei cartamodelli, ho scelto quelli che mi sembravano più rappresentativi dei vari metodi di fabbricazione manuale. 

       La fibra tessile è un materiale in parte adombrato da prodotti di ultima generazione come cernit e prosculpt ma è sempre molto amata e non verrà mai dimenticata, da sola o associata con naturalezza ad ogni sorta di materia prima, perchè nulla nel doll making sarà mai così versatile, morbido, insostituibile e intramontabile  come la pezza!!☺

 

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